Apre in Sicilia una Scuola di Alta Cucina

Nella Divina Commedia Dante punisce i golosi, mettendoli nel terzo cerchio dell’Inferno.Cicerone la pensava diversamente definendo “la fame il miglior condimento del cibo”. E forse anche la Chiesa non considera più tale il “peccato di gola”, avendo istituito per la prima volta una Scuola di Alta Cucina. A Ragusa Ibla, affacciato sulla verde vallata dell’Irminio, viene inaugurato pochi mesi fa l’Antico Convento dei Cappuccini, che ospita la Scuola Mediterranea di Enogastronomia “Nosco”. Il progetto nasce da una forte volontà del Vescovo di Ragusa Monsignor Paolo Durso, che insieme alla Fondazione San Giovanni Battista, ha voluto valorizzare un bene culturale seicentesco e rara testimonianza sopravvissuta al terremoto del 1693. Il principale obiettivo resta però quello sociale, promuovendo il luogo come ponte di colloqui mediterranei e di scambi interculturali. Completamente ristrutturato , l’edificio ospita anche 16 camere (un tempo 40 celle) e un ristorante “Il Cenobio”, dove è possibile gustare la cucina stagionale, con prodotti a chilometro zero e una particolare attenzione alle colture biologiche. Ed è qui che i giovani allievi provenienti da ogni parte d’Italia hanno la possibilità di accedere alla cucina del ristorante didattico, passando dall’aula training all’applicazione del sapere acquisito durante i corsi.

 

A guidare la Scuola è lo chef Giuseppe Barone, che oltre ad organizzare corsi di alta cucina e di alta pasticceria, con i migliori chef d’Italia, gestisce anche la direzione della sala e dell’hotel. “È una grande soddisfazione – dice lo chef siciliano – poter guidare l’ambizioso progetto. Facciamo molta attenzione al rispetto della natura e di ciò che la terra ci offre; ecco perchè, rispetto ad altre scuole d’Italia, ho voluto apportare delle novità nella didattica, scegliendo dei moduli caratterizzanti. Si parte dal modulo delle memorie sensoriali, inteso come ricerca sulla sapienza enogastronomica del territorio. L’altro corso riguarda l’analisi sensoriale, per una giusta interpretazione gastronomica e il modulo di degustazione vinicola e quello di degustazione dell’olio”. È invece in fase di realizzazione l’”orto dei semplici”, dove gli studenti potranno sperimentare e conoscere l’origine delle materie prime. Tra le opere da ristrutturare è inserita anche l’antica Biblioteca dei frati Cappuccini, che diventerà non solo luogo di lettura e degustazione, ma anche centro di ricerca per il recupero delle ricette della tradizione monastica.

 

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