Bar Vitelli. Un set a cielo aperto

A pochi chilometri da Taormina, a Savoca, uno dei borghi più belli d’Italia non si può non visitare lo storico Bar Vitelli. Nella pittoresca Piazzetta Fossia si affaccia il settecentesco Palazzo Trimarchi che ospita dal 1963 il locale che ha fatto la storia della cittadina siciliana. Dopo una lunga serie di tornanti ci sentiamo quasi fuori contesto, catapultati in un luogo dove il tempo si è fermato. Niente automobili, le strade semi deserte e un’insegna in legno spennellato che primeggia sulla facciata dell’edificio: Bar Vitelli, mentre alle nostre spalle lo sguardo si perde nella vallata tagliata dallo scorcio del Golfo di Taormina. Ad accoglierci nella piccola veranda sotto un pergolato è Lorenzo Motta, nipote della signora Maria, colei che dicono abbia fatto la storia di Savoca. Di lei ne parla con grande ammirazione e ci racconta alcuni suoi aneddoti. A colpirmi di più è quello sul caffè: ai tavoli serviva anche la zuccheriera e a ciascun ospite chiedeva “quanto zucchero?”, versando e mescolando lei stessa il caffè in tazza. Durante la nostra chiacchierata ci fa servire la granita di limone, con gli agrumi che sembrano essere stati strappati “rà maccia” (dall’albero) , accompagnata dalle “zuccarate”, tipici biscotti del luogo. Mentre mi racconta la storia del Bar Vitelli la musica in sottofondo è la colonna sonora del film “Il Padrino” di Francis Ford Coppola. Fu proprio il regista americano a rendere questo piccolo gioiello oggi un via vai di turisti e visitatori da ogni parte del mondo. Il bar, infatti, è l’emblema del piccolo borgo che ospita solo 700 abitanti, soprattutto per il suo significato cinematografico.

 

Nel 1971 Ford Coppola viene in Sicilia, a Corleone, per girare un film. Dopo avere montato il set gli viene chiesto di corrispondere una parcella. La produzione non accetta questo diktat e decide di spostare la location. Si dà il caso che uno dei produttori della pellicola di “Godfather Parte I” sia proprio un cugino della signora Maria, che chiede a Coppola di portarle i suoi saluti. Il regista de Il Padrino mantiene la sua promessa e quando arriva a Savoca e al Bar Vitelli si innamora di quei luoghi, dove rimane per circa due mesi per girare il film che ha fatto la storia del cinema internazionale. All’interno sono esposte numerose testimonianze, anche fotografiche, della lavorazione della pellicola e piccoli oggetti e suppellettili che ricordano le tradizioni passate. Palazzo Trimarchi oggi è in fase di ristrutturazione e presto donerà a quei luoghi anche un albergo e una cantina dove si potranno degustare gli spumanti siciliani.

 

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