Radicepura Garden Festival: giardini e frutteti micro cosmi dove rigenerarsi.

Il parco botanico più grande d’Europa si trova in Sicilia

Esiste un luogo dove ci si rigenera con lunghe passeggiate tra frutteti e giardini. Ci si imbatte in affascinanti labirinti bucolici, percorrendo terrazze che ospitano un piccolo emisfero della biodiversità. Affacciandosi si ammira il mare, con la sua brezza calda e umida. Alle spalle, basta alzare lo sguardo e ci si vede sovrastare dalla montagna-vulcano. Questo scorcio di paradiso è in Sicilia, a Giarre (Ct) nel parco botanico di Radicepura, che con oltre 5000 varietà è il più grande d’Europa.

Uno spazio che la famiglia Faro ha voluto rendere fruibile ed esplorabile anche a chi di piante non se ne intende. Grazie al Radicepura Garden Festival – il primo evento internazionale del mediterraneo dedicato al garden design e promosso dalla Fondazione Radicepura – lo spazio è oggi considerato un vero e proprio patrimonio culturale.

La seconda edizione ha inaugurato lo scorso 27 aprile. Per sei mesi (fino al 27 ottobre) si potranno visitare i 14 giardini e le 4 installazioni realizzati da grandi protagonisti del paesaggismo e da giovani designers.
A Radicepura, infatti, le piante non sono coltivate solo per essere vendute ed esportate: sono anche elementi di architettura, ornano spazi aperti dove rigenerarsi, rilassarsi e divertirsi. Un posto dove nutrirsi di ossigeno puro, lasciandosi inebriare da mescolanze di odori sprigionati da piante provenienti da tutto il mondo.

Anna Rhodes e Clare Flatley

Non a caso il tema di questa edizione è legato ai “Giardini Produttivi“, ovvero di come gli spazi naturali diventano sempre più il nuovo habitat da riscoprire e vivere a 360° gradi. Come il “Carmine Catcher”, il giardino realizzato da Anna Rhodes (paesaggista) e Clare Flatley (ceramista) grazie al contributo di Moak (partner anche della scorsa edizione).

il progetto di “Carmine Catcher”

Questo progetto esprime il valore di un colore: il rosso carminio, prodotto in modo naturale, grazie all’estrazione del colore dal corpo disseccato della cocciniglia . Quel rosso che contraddistingue il marchio Moak disegnato da Bob Noorda, ma che è anche simbolo ancestrale di forza e di audacia. Valori che hanno temprato e spinto imprese siciliane (come Moak e Piante Faro), ad aprirsi al mondo pur senza estirpare le radici dalla propria terra.

La struttura del giardino invita il visitatore a camminare in una scenografia agricola attraverso i filari di fico d’India, sotto i quali sono appesi i tessuti che si ispirano ai processi tintorei. Accanto, i vasi smaltati che rappresentano, con le varie tonalità di rosso, il prezioso prodotto macinato e le varie sfumature ottenibili. Le ciotole di rosso carminio invitano, invece, il visitatore a fermarsi e a riaccendere il desiderio, in un mondo in cui le immagini sui social media stanno appiattendo ogni attenzione.

Da segnalare le opere di due grandi nomi del paesaggismo internazionale:
Antonio Perazzi e Andy Sturgeon, che hanno realizzato per l’edizine 2019 due giardini site-specific superiori ai 300 metri quadrati ciascuno, Home Ground e Layers (nelle foto in alto). Oltre ai 10 giardini realizzati dai giovani paesaggisti – selezionati grazie al bando internazionale Call4Ideas – si potranno visitare anche le 5  installazioni della passata edizione.

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Tel. 095 964154
www.radicepurafestival.com