Migliaia di titoli tra gli scaffali, libri di ogni genere. Si intravedono anche titoli di film, musica e molto altro. Spazi, salotti e corridoi dove esporre quadri e opere d’arte. Sono le librerie laFeltrinelli, dove prende vita un nuovo modo di intendere e vivere la lettura, dove chi entra con la sola intenzione di prendere un libro, scopre nuovi stimoli ed interessi. A raccontarci questi affascinanti luoghi, da Nord a Sud, da Milano a Catania, saranno i loro direttori. E chi meglio di loro può suggerirci, tra un sorso e l’altro di caffè, quale libro leggere e quale musica ascoltare.
Poche settimane fa, due importanti negozi di cultura milanesi sono diventati, una volta per tutte, una cosa sola, laFeltrinelli Duomo. Fino a inizio anno erano due: la gloriosa libreria Feltrinelli Duomo e la RicordiMediaStores di Galleria Vittorio Emanuele. Due ingressi collegati da un passaggio diretto, con insegne differenti, ma un direttore solo, Enrica Cavallari. Una donna che oggi guarda con orgoglio questo luogo meraviglioso, letteralmente rinato, dove risalta ancora più l’enormità dei 2.500 metri quadri pieni di 70.000 titoli di libri, di 18.000 titoli di musica, 8.000 di dvd e 6.500 di spartiti musicali. In molti, già dal giorno dell’inaugurazione, hanno già preso possesso delle poltrone degli spazi di lettura, del tavolo di studio, del comodo divano del Salotto di laEffe, o dell’ottomana che occupa il centro dello spazio espositivo. Enrica, passato il frastornante tripudio dell’inaugurazione con la folla, il trambusto e l’allegro stupore degli habituées, fa prove di abitudine in questo nuovo spazio che conosce tanto bene e che deve finire di scoprire.
Vi suggerisco un libro e un film
Non è un periodo per letture troppo dense: il rifacimento di una libreria come quella di Milano Duomo non lascia né tempo né energie mentali per quasi nulla. È così che mi sono infilata nella lettura de La promessa (Feltrinelli), di Friedrich Dürrenmatt. Pensavo di rilassarmi leggendo un giallo. Mi sono trovata davanti a un capolavoro: la vicenda del commissario Matthäi, freddo e infallibile, che promette a una madre di trovare l’assassino della sua bambina e segna così il resto della sua vita, è una di quelle letture di cui non ci si libera una volta finito il libro. Resta dentro, e lavora.
E se giallo deve essere, uno dei film che più mi hanno convinta ed emozionata negli ultimi anni è Il segreto dei suoi occhi, dell’argentino Juan José Campanella, premio Oscar per il miglior film straniero nel 2010. La storia di un’indagine per omicidio che dura venticinque anni, una storia d’amore ancora più lunga, e la storia tragica dell’Argentina che irrompe da tutti i lati in questa vicenda privata e criminale. Il miglior punto di incontro tra la dolente umanità di Raymond Chandler e le metafisiche geometrie di Jorge Luis Borges.