A Cibo Nostrum 2019, la grande festa della cucina italiana, per aiutare i più bisognosi.
Trecento postazioni tra cuochi, pasticceri, cantine e aziende agroalimentari. Un migliaio di berrette bianche provenienti da tutta Italia e dall’estero, 25 mila presenze, 60 mila euro raccolti. Sono i numeri dell’edizione 2019 di CiboNostrum, la Grande Festa della Cucina Italiana, svoltasi a Catania, all’interno della Villa Bellini, lo scorso 31 Marzo.
Il bilancio di Seby Sorbello, chef patron del ristorante Sabir di Zafferana Etnea e presidente FIC Promotion, non può che essere positivo: “Eravamo certi che i catanesi e i tantissimi visitatori avrebbero risposto nel migliore dei modi”.
I soldi raccolti saranno devoluti in beneficenza al Dipartimento Solidarietà Emergenze FIC – che interviene nelle zone terremotate d’Italia; alla Comunità di Sant’Egidio e alla Locanda del Samaritano, che realizzerà con il ricavato una biblioteca sociale e dei posti alloggio per i senza tetto.
L’evento di quest’anno è stato inserito tra le iniziative in atto per il 30esimo Congresso Nazionale della Federazione Italiana Cuochi. La biennale della FIC ha, infatti, aperto le porte al grande pubblico per tre giornate, in cui si sono susseguiti importanti momenti di confronto sull’enogastronomia nazionale ed internazionale. Gli chef hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico anche lontano dai fornelli. Come Enrico Crippa (Piazza Duomo***, Alba), Ciccio Sultano (Il Duomo**, Ragusa), Pino Cuttaia (La Madia**, Licata), Massimiliano Mascia (San Domenico**, Imola) o Vincenzo Candiano (Locanda Don Serafino**, Ragusa). Insieme per sottolineare il ruolo strategico dell’enogastronomia nazionale, l’importanza della promozione della cucina italiana a partire dalle radici più profonde.
Di grande impatto emotivo e visivo la grande serata al Teatro Massimo Bellini di Catania (nella foto). Un concerto in cui musica, cinema e letteratura si sono fuse insieme. Un momento particolarmente magico che ha messo in risalto la straordinaria forza economica e l’importanza sociale del cibo. Valori radicati anche nell’esperienza artistica del melodramma italiano.
A chiudere invece i lavori del Congresso, la cena di gala al parco botanico Radicepura di Giarre, polmone botanico incastonato tra l’Etna e il Mar Jonio. In questa atmosfera bucolica è stato possibile rivivere le tradizioni più autentiche della Sicilia, con la sua cucina, immersi fra la purezza e l’incanto della natura.