A renderla famosa è stato il film, uscito nel grande schermo nel 2012, “l’amore imperfetto” di Francesca Muci. Attrice di cinema e teatro a breve sarà anche protagonista sul web. Palermitana, da cinque anni vive a Roma insieme al suo compagno, l’attore Alessio Vassallo, il giovane Montalbano e ragazzo ribelle della serie tv Agrodolce, dove ha conosciuto e conquistato la bella Lorena. Brillante, simpatica ed ironica, si racconta in questa intervista, in cui dice, a dispetto dei luoghi comuni, “sul lavoro? meglio le colleghe donne”.
Nella tua pagina facebook ti descrivi ironicamente come una donna che sin dall’infanzia aveva una spiccata attitudine alla “finzione”. Diventare attrici è dunque un’indole innata?
Suppongo di si. Ma il solo talento non basta, va sicuramente nutrito con lo studio e la ricerca, ma questo credo valga per il mio mestiere come per altri. È anche vero che, come spesso ho sentito dire dai miei insegnanti della Silvio D’amico, che non c’è nessuno che può insegnarti a fare l’attore se non hai le carte in regola per farlo.
Cinema, tv e teatro. Quali tra questi ti ha dato di più?
Il teatro è il mio amore da sempre. Ha una sacralità e una magia che lo rendono unico ed immortale. Ma è innegabile che anche il cinema e la televisione, e ora anche il web, abbiano il loro incontenibile fascino. Il rapporto con la macchina da presa è enigmatico; al cinema e in tv la cosiddetta “dessì”, ovvero il fuoco sulle azioni più o meno importanti, non è affidata allo spettatore che invece a teatro decide lui su cosa posare lo sguardo. Ognuno di questi “luoghi”, della recitazione mi ha dato e continua a darmi esperienze e nuove consapevolezze
In “L’amore imperfetto” hai interpretato Adriana, seducente diciottenne che nel film ha una storia con una donna. Al femminile anche la regia del film. Cosa pensi del rapporto tra le donne nella vita e nel lavoro? Sintonia o competizione?
Io adoro le donne. Mi trovo molto più a mio agio ad avere a che fare con loro nel lavoro come nella vita che con gli uomini (anche se le eccezioni al maschile che hanno a che fare con me sono persone la cui straordinarietà e intelligenza sono da ritenersi una rarità per il loro genere). Dalla più stronza alla più carina nei modi, la donna si porta dietro una complessità che rende difficile qualsiasi tipo di rapporto ed è proprio questo che me la rende simpatica. Nel mio lavoro ho avuto più problemi con gli attori, che per rubarti un primo piano venderebbero la madre.
Anche tu sei stata tra il cast del progetto “Teatranti”, nato e realizzato senza alcun budget di produzione, con l’intento di diffondere le potenzialità dei professionisti della cinematografia siciliana. Quali risultati ha dato a voi attori e in generale alla pellicola siciliana?
Ritengo, e prova ne è la puntata zero di Teatranti, che gli attori siano tutti di una bravura imbarazzante ed è proprio ciò di cui sia il cinema che la televisione, che anche la Sicilia avrebbero bisogno: finalmente gente capace di fare il proprio mestiere, entusiasta e viva. Anche troppo è durata l’era delle maschere di cera e degli incompetenti. E ciò che spero è di festeggiare presto con loro questa vittoria, perchè sono certa che manca poco e arriverà.
Qual’è il personaggio interpretato che hai amato di più e quello che più ha rispecchiato la tua personalità?
Li ho amati tutti indistintamente ma tutti quanti sono stati veramente molto lontani da ciò che sono. Attraverso loro, però, ho avuto la possibilità di vivere modi di essere e vite che altrimenti mai avrei conosciuto. Quella che più mi è entrata nel cuore e nella mente è stata Erzebeth Bathory, la contessa sanguinaria che ho rappresentato in un corto teatrale con la mia regia per un festival dell’accademia. Una donna assolutamente fuori dalla norma, se si tiene conto che è stata una delle prime serial killer della storia. Di lei ho letto parecchie delle biografie, ma giuro che non ho mai ucciso nessuno e che nella vita reale la sola vista del sangue mi fa venire i capogiri.
Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri?
Sto girando una web series molto divertente per il corriere.it con la regia di Valerio Bergesio dal titolo “#140”, che tratta delle storie di vita quotidiana nell’era di twitter e che sarà mandata online penso dopo la primavera. Da febbraio ad aprile sarò impegnata nella tournèe teatrale de “Il circo equestre sgueglia”, commedia di Raffaele Viviani per la regia del grande maestro argentino Alfredo Arias, che toccherà diverse città d’Italia.
Attualmente vivi a Roma. La scelta di lasciare Palermo è stata dettata dall’amore o dalla carriera?
Alessio, il mio compagno, è palermitano come me e con lui viviamo a Roma da cinque anni. Palermo che tanto amo è una città che non mi ha offerto molto per fare questo mestiere. Spero che le cose cambino e forse in realtà stanno cambiando, visto che una delle registe con le quali sogno di lavorare, Emma Dante, ha finalmente ottenuto la sua residenza artistica fissa proprio a Palermo.
Sui tuoi post spesso parli della sana alimentazione. Il caffè che posto occupa nella tua dieta?
Sono vegetariana convinta da più di un anno e da allora ne sto ottenendo benefici incredibili non solo per la salute ma anche per il gusto. Il caffè è la mia croce e delizia, nel senso che mi piace talmente tanto che ne berrei anche di più. Diciamo che attualmente viaggio con molto piacere sulla media di una caffettiera calda al giorno tutta per me, bevuta solo ed esclusivamente al mattino. Al pomeriggio, ogni tanto, per non sentirne la mancanza, mi preparo degli ottimi budini al caffè con latte di soia (ovviamente).
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