Con lei è difficile non entrare in empatia, perché già dalla prima stretta di mano e dal suo sorriso capisci di che pasta è fatta. Betty Senatore è la voce di “Ladies & Capital”, il programma che conduce insieme a Silvia Mobili su Radio Capital. Toscana di nascita, vive a Roma, dove ad aspettarla a casa c’è il suo amato Pedro, una star da “Red Carpet” (il programma di cinema che conduce nel weekend) che la sua padroncina ha reso celebre su instagram con il profilo @pedroilfelino. Dopo aver trascorso una giornata insieme, l’abbiamo annoverata (a sua insaputa) tra i personaggi di moakpeople, perchè è simpatica, vulcanica, passionale, ma soprattutto perché ama il caffè!
Partiamo dalla domanda di rito: da dove nasce la passione per la Radio?
Ho cominciato a fare radio perché mi piaceva. La radio è un mezzo molto spietato nella sua sincerità e si fa se si ama. Un ascoltatore attento si accorge se chi sta davanti al microfono è onesto o recita una parte. L’inizio è stato in una piccola radio locale di Grosseto, la mia città, poi ho sostenuto dei provini (per la serie: gli esami no finiscono mai!) e trasmesso in radio sempre più grandi fino ad arrivare nel 2000 a Radio 2, dove sono rimasta per cinque anni nel contenitore “Il Cammello” e poi dal 2005 a Radio Capital.
Il tuo lavoro ti permette di conoscere molti artisti, soprattutto nel panorama musicale. Qual’è stata l’intervista che più di tutte ti è rimasta nel cuore?
Sicuramente quella con Elton John. Per farlo sono dovuta andare nella sua bellissima casa, piena di opere d’arte, sulle colline di Beverly Hills. È stato un incontro magico ed emozionante. Un pezzo di storia del pop, una persona disponibile e alla mano che non ha smesso mai di ripetere che la fonte della sua gioia fossero il marito e la famiglia che ha costruito con lui. Alla fine ci siamo pure abbracciati in uno slancio di gioia. Trascorrere una serata con lui sarebbe molto divertente!
La Radio non è l’unica tua passione. Cinema e teatro che posto occupano?
Il teatro e il cinema sono fondamentali. Fonte di ispirazione ma anche di svago e riflessione. Quando sono stressata scelgo un bel film e vado a vederlo da sola. Esco dalla sala con una prospettiva diversa sui problemi che avevo prima. Alle volte non ci penso neanche più per quanto sembrano futili. Il teatro, se mi capita, cerco anche di viverlo dall’altra parte, come attrice.
Tu sei certamente un’esperta di comunicazione. Cosa pensi della rivoluzione digitale e se ha influenzato il modo di fare Radio e il ruolo dello speaker radiofonico?
La rivoluzione digitale è una bella novità e una forte spinta anche per la radio. Non vedo male la commistione con i social, anzi, forniscono spunti per dare informazioni più complete. Per esempio non avrei mai immaginato di poter dire ai miei ascoltatori “fate una foto e mandatecela. La vedrete in tempo reale su facebook e twitter”. Prima ci saremmo limitati alle parole, adesso possiamo integrare una notizia anche con le immagini e questo non può che essere un servizio più completo per chi ascolta.
In un’intervista dichiari che hai scelto di non avere figli. Lo pensi ancora?
Si, l’ho detto e non rinnego nulla. In vita mia non ho mai avuto voglia di avere un bambino o slancio nei confronti dei neonati. Spesso non so come interagire con loro e li tratto come adulti. È anche vero, però, che non ho mai avuto accanto un uomo che mi ha fatto pensare alla possibilità di diventare madre. Da soli si decide più facilmente.
E adesso parlami di Pedro…
Pedro è la mia droga quotidiana, la fonte di amore puro e disinteressato. Ogni animale dà amore in maniera totale e assoluta. È meraviglioso poterlo provare. Diffido sempre di chi non ama gli animali. Secondo me ha qualcosa da nascondere.
Infine, una domanda per noi dovuta: qual’è il tuo genere musicale preferito e con quale tipo di caffè (lungo, corto, aromatico o forte) lo ascolteresti?
Amo tutto ciò che è Soul, R&B e Funk. Visto che adesso è Natale ascolterei un cd di Mahalia Jackson, regina del gospel, bevendo un caffè brasiliano con panna e cioccolato. Un caffè forte per una voce potente.