Il destino della città e quello di una donna, l’incapacità della prima di plasmare la propria sorte a testa alta e il coraggio della seconda nel cercare la propria via; la debolezza e l’orgoglio, il maschile e il femminile, l’arabica e la robusta: opposte polarità che percorrono il romanzo e che si saldano intorno all’appassionante racconto della moderna invenzione della miscela, l’arte di mescolare caffè di origini diverse per ottenere una bevanda armoniosa. Fedele alla sua terra, Giuseppina Torregrossa ne canta la bellezza, non si rassegna alle sue meschinità e ci regala una nuova indimenticabile protagonista: fiera, mai scontata, vicinissima al nostro sentire.
La miscela segreta di casa Olivares
di Giuseppina Torregrossa
Nel cuore di Palermo, sotto l’appartamento abitato dalla famiglia Olivares, batte il cuore di un drago fiammeggiante: si chiama Orlando, è la macchina che tosta e macina il caffè giunto da ogni parte del mondo riempiendo la putìa di profumi intensi. È nella torrefazione che cresce Genziana, il più bel fiore degli Olivares, nella certezza che il futuro non riservi sorprese perché sua madre – sensuale orchestratrice della vita di tutta la famiglia – sa prevederlo leggendo i fondi di caffè. Ma proprio quando Genziana si appresta alla fioritura della giovinezza irrompe la guerra, e con essa il lutto e la fame. Il grande drago è costretto a fermarsi, Palermo è ridotta a un cumulo di macerie e Genziana resta sola. Sarà un piccolo oggetto giunto dal Continente a darle un segno di speranza: la moka, che offre un caffè senza fondi da interpretare, veloce e forte come il futuro che arriva di corsa per quella città bellissima e pericolosa, per una fanciulla sola e fiera.
L’autore
Nata a Palermo e madre di tre figli, Giuseppina Torregrossa vive tra la Sicilia e Roma. Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo, L’assaggiatrice. Ha poi pubblicato Adele (2012) e, per Mondadori, Il conto delle minne (2009), Manna e miele, ferro e fuoco (2011) e Panza e prisenza (2012).