Bandire dalla tavola carne, pesce, latte e uova. È la filosofia dell’alimentazione vegana, che esclude totalmente l’uso di prodotti animali e loro derivati. Considerato fino a poco tempo fa un fenomeno di nicchia, oggi sempre più persone, per lo più donne, tra i 25 e i 34 anni, si sono “convertite” a questo regime alimentare, facendo una scelta non soltanto legata alla salute, ma anche etica. Lo chef errante Carmelo Chiaramonte, nella rubrica “caffè e dintorni” ci accompagnerà in un nuovo viaggio e vi farà scoprire come la cucina vegana possa essere prelibata, facile da preparare e alla portata di tutti.
Primavera vegetariana
Nel silenzio delle notti di primavera esplodono come fuochi d’artificio lentissimi, piante magiche in forma di polloni, germogli, turioni, gemme, fiori e infiorescenze. L’arcobaleno vegetale inizia con un caleidoscopio di sapori fantastici. Le piante “nuove” hanno quella bella energia di una cucina mediterranea un po’ trascurata, quella cioè che incantò i nutrizionisti di mezzo mondo e fissata nel primo libro di cucina vegetariana siciliana, scritto nel 1930 dal Duca Alliata di Salaparuta: Vegetarianesimo e naturismo crudo (Sellerio ed.). Ecco una delle quindici varianti isolane della Caponata. Insolito il turione di asparago di bordura (ruscus aculeatus), conosciuto da pochi, che tuttavia si può sostituire con l’asparago dei campi incolti. In moltissimi temono l’aglio ma quello nuovo è delicatissimo e degnamente profumato.
Dosi ed ingredienti per 4 ospiti:
- 20 gr aglio nuovo
- 12 cuori di carciofo
- 100 gr cipollotti verdi
- 4 ciuffi di finocchietto selvatico
- Menta a piacere
- 4 cucchiai aceto di vino rosso artigianale
- 2 cucchiai di miele d’agrumi
- 16 olive verdi in salamoia
- Peperoncino a piacere
- 4 cucchiai olio d’oliva extra vergine
Caponata di carciofi
Come si prepara
Tagliare i cuori di carciofi a spicchi da scottare in padella con olio e asparagi, per 3 minuti a fuoco vivace. Poggiare la padella sulla fiamma piccola, coprire e lasciare cuocere per 5 minuti; aggiungere ai carciofi aglio e cipollotti tagliati a julienne fina e riportare la padella a fiamma viva per due minuti. Profumare le piante con miele, aceto, olive e le altre erbe.
La caponata è uno dei pochi piatti siciliani che preferisce essere attaccata dalle forchette avide solo quando è fredda purché la si accompagni a fette di pane che sprigionano i gradi della temperatura corporea. Gradisce una abbinamento frizzante, come la birra bianca di frumento o un’italianissima gazzosa.
Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Max – Paolo Conte