Caffè, cibo e letteratura protagonisti alla serata di apertura di Taobuk 2017, il festival internazionale del libro, che si è svolto a Taormina dal 24 al 28 giugno. La partnership tra Moak e Belmond Grand Hotel si è rinnovata nell’edizione 2017 di uno dei più autorevoli festival di letteratura. Sensibile all’arte espressa in varie forme – attraverso l’ideazione di progetti culturali e la promozione di giovani talenti – ma anche al tema di questa edizione del festival “Padri & Figli”, legato alla trasmissione di saperi e di identità e al confronto generazionale, Moak è stata anche testimone di una storia imprenditoriale di successo, che si tramanda da due generazioni e che quest’anno festeggia i suoi 50 anni di attività. Nell’ambito del Fud Hub, la sezione del festival dedicata all’enogastronomia, il Grand Hotel Timeo in partnership con Moak ha ospitato sulle sue terrazze che si affacciano sul mare blu cobalto della perla ionica, l’aperitivo letterario e la cena di gala ad inaugurazione dell’evento culturale protagonista dell’estate taorminese. La cena è stata curata da Roberto Toro, Executive Chef del Grand Hotel Timeo, che ha interpretato il tema centrale del festival, ovvero la riscoperta della semplicità delle ricette siciliane trasmesse di generazione in generazione nelle famiglie contadine, con un ritorno alle radici negli ingredienti, ma con una rivisitazione contemporanea nelle preparazioni che includeva una componente di caffè Moak: capesante su spuma di ceci al caffè, purea di mela verde e foie gras, per iniziare, risotto in crema di peperoni con alici affumicate, burrata e caffè arabica e triglia al vapore con tataki di melanzane in salsa di provola e caffè, per chiudere con un dessert all’espresso Moak. Una sinergia, già brillantemente sperimentata durante la cena della scorsa edizione, in cui gli ospiti – da Luigi Lo Cascio a Christian De Sica – hanno ripercorso un viaggio di saperi e sapori che è risucito a coniugare tradizione e innovazione, liaision tra la filososia culinaria del giovane chef e quella di un’azienda visionaria, ma fortemente legata alle proprie radici, come Moak.