Alla fine del Settecento fu l’imprenditore inglese John Woodhouse, appena approdato sulle coste siciliane di Marsala, a definire il vino prodotto dai contadini locali (il Marsala) una bevanda eccellente e ad essere promotore della sua esportazione all’estero. È ben noto, infatti, che la città di contaminazione araba fu terra solcata da uomini che fecero la storia, tra i quali l’eroico Garibaldi che l’11 maggio del 1860 sbarcò a Marsala con i suoi Mille e liberò l’Italia meridionale dall’oppressione borbonica. Nella “splendida urbs” – come la definì Cicerone – non c’è solo chi produce vino. Nel 1974 nasce Americaff, una piccola torrefazione che in breve tempo fa apprezzare il suo caffè nel territorio isolano. Nel 2005 l’industria viene acquisita da Caffè Moak, che nel 2014 la rilancia con un nuovo brand: Marsalì. Il nome riprende l’origine etimologica araba della città Mars Alì (porto di Allah), cosa non del tutto nuova per Moak, che con onore è debitrice del proprio marchio alla sua città natale (Moak deriva infatti dalla parola araba mohac, che vuol dire Modica). Il progetto della nuova corporate identity è stato affidato al team for[me]moak, agenzia pubblicitaria interna alla holding che ha ridisegnato il marchio con un linguaggio innovativo e degno di ammirazione da parte di chi ama fondere presente e passato.
È una continua ricerca di dettagli quella del team Moak, che anche per la scelta iconografica si è ispirato al mondo dell’architettura araba e delle maioliche siciliane, i cui scorci sopravvivono ancora tra le vie del centro storico marsalese. Oltre al packaging, nuovi nomi anche per le miscele. Top di gamma è la Tostato 1 – anche nella versione “plus” ancora più pregiata – composta da un’alta percentuale di caffè Arabica e disponibile nel pacco in grani da 1 kg e nella confezione da 60 cialde. Per gli amanti dell’espresso dall’aroma più intenso e cremoso, Marsalì propone la Tostato 2, una miscela con una maggiore percentuale di Robusta, disponibile anch’essa in confezione in grani da 1 kg e in pratiche cialde da 60. Per la linea decaffeinato Marsalì ha scelto invece il naming Tostato 3, nell’elegante latta da 250 g di caffè macinato e in cialde. Per il settore Gdo, sui banchi un’unica miscela, la Tostato 4, nel pack rosso fiammante da 250 g di caffè macinato. “In un’ottica di differenziazione del prodotto – spiega il direttore generale della Holding, Alessandro Spadola – abbiamo acquisito la torrefazione marsalese con l’obiettivo di creare una linea di miscele che si posizionasse su un mercato diverso, non certo di qualità inferiore da quello di Caffè Moak.
È ovvio – conclude Spadola – che Marsalì, essendo figlia acquisita di casa Moak, avrà i suoi stessi valori etici e commerciali, come l’attenzione alla qualità, il rispetto per l’ambiente e un servizio di assistenza diretto e qualificato che fanno parte della nostra filosofia aziendale e che per indole naturale non possiamo non perseguire.”
Un’esplosione dei sensi che cerca di soddisfare ogni singolo palato e in grado di posizionare il nuovo brand in diversi mercati. Per rafforzare la sua nuova identità, Marsalì ha anche ideato una nuova linea di prodotti pubblicitari, oggetti indispensabili per i professionisti del settore e strumenti di comunicazione per veicolare il nuovo marchio. Dalla tazzina da caffè, a quella da cappuccino, per finire ai portatovaglioli, ai bicchierini in plastica e alle bustine da zucchero, i nuovi prodotti pubblicitari portano con sé la carica innovativa dell’intero progetto.
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