Sicilia in rosa. Paola Maugeri, tra centrifughe e vinili, sostenitrice di una vita a impatto zero

Due ortaggi al posto delle cuffie per ascoltare forse la natura più da vicino e imparare a rispettarla. È l’immagine che gira sul web e sui social, l’icona di una donna che della musica e della sana alimentazione ne ha fatto ragion di vita. Paola Maugeri, eclettica vj siciliana, è il punto di riferimento del giornalismo musicale, al punto da essere soprannominata Wikipaola, con oltre 1200 interviste alle più grandi Rock Star del mondo. Su radio Virgin conduce Longplaying Stories, ma è anche appassionata di ambiente e sana alimentazione.Vegetariana da 32 anni e vegana da 16 – si legge nel suo profilo facebook – è autrice per Mondadori di libri di successo: “La mia vita a impatto zero”, “Las Vegans” e l’ultimo, appena pubblicato, “Alla salute”, in cui si fa portavoce e promotrice di temi green.

Partiamo dalla musica, la tua grande passione. Quando è nata e perché, più di altri, il genere rock?

Da bambina amavo ascoltare insieme a mio padre la musica jazz e mi incuriosiva sapere come potesse nascere la melodia nella testa dei grandi musicisti. È stata questa curiosità e il desiderio di conoscere più da vicino le grandi band, a farmi scegliere il mio lavoro. La passione per il genere rock in qualche modo è nata subito dopo, man mano che crescevo e ascoltavo i Velvet Undergroung. In quegli anni Catania era una città estremamente rock, paragonata musicalmente a Seattle. Ho capito subito che il rock sarebbe stata la mia strada.

La musica è anche mezzo di protesta, strumento che alcuni artisti utilizzano per scuotere le coscienze. Lo hanno fatto alcune band rock e oggi il rap sembra aver assunto questo ruolo. Cosa ne pensi? E quanto c’è di tendenza “modaiola”?

Il rap è una musica adatta ai tempi di oggi, è veloce ed immediato. Non la trovo una scelta modaiola, ma una tendenza culturale assolutamente pertinente.

L’intervista che più ti è rimasta nel cuore?

Sicuramente quella agli U2, una delle più cliccate sul web. Una bellissima esperienza e un intervista che ancora oggi anche loro ricordano con affetto.

Negli anni 90 hai lasciato la Sicilia per vivere a Milano. Cosa hai portato dalla terra vulcanica e cosa invece non avresti voluto lasciare?

In realtà, era talmente forte il desiderio di cambiare città e vita, che non pensavo a ciò che avrei lasciato, quanto a ciò che avrei trovato in una città come Milano, capitale della musica. A 25 anni non stai a guardarti indietro. Sicuramente mi sono portata il blu del Mediterraneo, tanto che da lì a poco dopo il mio trasferimento, mi sono tinta i capelli di blu, il colore del mare etneo.

 

Oggi sei ambasciatrice non solo di buona musica, ma anche di buoni valori, come quelli legati alla sostenibilità. Com’è la vita “a impatto zero”?

“La mia vita a impatto zero” è un bellissimo titolo, che ho anche dedicato al mio primo libro; in realtà nella vita di tutti i giorni è impossibile. Sarebbe stato più corretto dire “la mia vita verso l’impatto zero”, una vita basata più sulla consapevolezza che sullo spreco.

Sei mamma di un bimbo, Timo, anche lui vegano. Dopo l’ultima vicenda del bambino di Firenze, cosa rispondi a chi crede che la dieta vegana non sia adeguata ai fabbisogni dei bambini?

Rispondo che è esattamente il contrario. La dieta vegana è la più giusta per i bambini, per farli crescere in modo sano, sensibile e consapevole. È ovvio che bisogna essere informati su una corretta alimentazione, affinché sia equilibrata; i bambini necessitano, più di tutti, di nutrienti fondamentali per il loro sviluppo. È quindi dovere dei genitori non essere superficiali – a prescindere che siano o no vegani – e prestare molta attenzione al regime alimentare dei propri figli.

In che modo la musica si accosta a un piatto o a una bevanda?

È bello ascoltarla durante la preparazione. È sorprendente e piacevole il modo in cui la musica può ispirare la scelta degli ingredienti e la buona riuscita di un piatto.

Parlaci del tuo ultimo libro e perché vale la pena leggerlo?

“Alla salute” è un libro che vale la pena leggere perché, partendo dal cibo, affronta ogni aspetto della nostra vita. Samuel Johnson, poeta inglese del ‘700, diceva che “chi non bada a ciò che mangia, difficilmente baderà a qualsiasi altra cosa”. Un pensiero di tre secoli fa, ma attualissimo. Mangiamo tre volte al giorno ed è tutto ciò che gli esseri umani fanno, oltre a respirare e a dormire. L’alimentazione può cambiare totalmente la nostra vita, le nostre relazioni, il nostro lavoro, il rapporto con i nostri figli. Ciò che mettiamo nel nostro corpo nutre il nostro sangue, le nostre cellule e quindi i nostri pensieri.

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