Adottati alberi lungo la Trasversale Sicula. Moak pone le targhe.

Custodi di tradizioni e simboli di vita, alberi e piante diventano pietre miliari dell’antico tracciato che attraversa la Sicilia.

Simbolo universale della vita, della memoria individuale e collettiva in grado di suggellare il legame tra la natura e l’uomo, l’albero è un essere vivente indispensabile. Da sempre e in ogni ambito rappresenta metaforicamente la pietra miliare di tradizioni, religioni e cultura (da quello dell’Eden nella Genesi biblica all’albero da cui Newton svelò la legge gravitazionale). Poi ci sono alberi che custodiscono ricordi e alberi diventati “segnaletiche”. Per questo – e per tanti altri buoni motivi – vanno salvati, tutelati e adottati.

Un compito di cui si sono fatti carico i camminatori dell’Antica Trasversale Sicula, il Cammino internazionale che attraversa la Sicilia, portato alla luce nel 2017 e candidato a diventare patrimonio dell’UNESCO. Un reticolo di trazzere risalenti al periodo greco che collegavano Kamarina alle principali città greche, indigene e puniche della Sicilia orientale e occidentale. Ed è proprio durante il  secondo Cammino internazionale (concluso lo scorso 16 novembre), dopo 44 giorni e 650 km, che i pellegrini, lungo il tracciato, hanno lasciato il segno del proprio passaggio con la piantumazione di palme nane, lecci, querce, melograni e altre piante autoctone.

Grazie al contributo di Moak, sono stati posti davanti agli alberi adottati dei cartelli che oltre a ricordarne il significato vitale, nel tempo, con la loro linfa accompagneranno la crescita del cammino.

Un’esperienza unica – spiega Peppe De Caro (nella foto in alto a destra), ricercatore e promotore del progetto – resa fattiva grazie al contributo di Caffè Moak che ha voluto condividere il nostro stesso messaggio: ricordare come un albero è vita, speranza,  fortezza e anelito verso il futuro. Per questo noi pellegrini riviviamo giorno dopo giorno la sacralità della natura, sotto un albero, sotto il quale riposare o proteggerci dalla pioggia“. Sferzati dal vento, bagnati dalla pioggia, i trasversali continuano il progetto di far conoscere le bellezze di una Sicilia a molti sconosciuta. Una formula di turismo sperimentale in grado di creare un nesso tra patrimonio ambientale-naturalistico e patrimonio storico–archeologico. Se amate tutto questo, quì tutte le info.

La storia ed il tracciato 

L’antica trasversale sicula è un antico tracciato individuato dagli archeologi Biagio Pace e Giovanni Uggeri. Il percorso è stato studiato e rintracciato tra il 2016 ed il 2017 da un gruppo di archeologi e appassionati camminatori che lo hanno ripercorso, mappato e geo-referenziato, individuando i principali punti d’interesse turistico. Questo cammino è forse uno dei pochi al mondo che colleghi così tanti siti d’inestimabile valore: Camarina, Pantalica, Akrai, Palikè, Morgantina, il lago di Pergusa e la Rocca di Cerere, Entella, Hippana, Mokarta, Segesta e Mozia. La Trasversale ha, inoltre, rivelato ai pionieri che l’hanno ripercorsa tutte le complessità dei suoi paesaggi e le molteplicità dei suoi dialetti, lingue e tradizioni culturali e produttive, quest’ultime magnificamente espresse nella varietà e qualità dei prodotti e della cucina locale.