Moak sposa il progetto “Act for food” di Carrefour.

L’apertura del primo punto vendita di Portogruaro all’insegna di un’alimentazione sana e sostenibile.

Caffè Moak ancora una volta al fianco di Carrefour nell’ambizioso progetto “Act for food”, il programma di azioni studiato dalla catena francese per educare le persone ad un’alimentazione corretta e di qualità. Il primo punto vendita pilota, appena inaugurato, è quello di Portogruaro (Ve), dove Moak è presente con un corner dedicato al caffè Biologico e Fairtrade.

 

Grazie all’installazione di una macchina automatica di ultima generazione, il consumatore potrà selezionare le diverse bevande a base di caffè: espresso, cappuccino, ginseng e cioccolata, oltre al Flat White (doppio espresso e latte montato) e Milk Shakes (frullato a base di caffè e gelato). Tutto rigorosamente preparato con le miscele Moak certificate Biologico e Fairtrade della linea Colonial.

Giuseppe Monciino

La partnership con Carrefour, nata nel 2016 – spiega Giuseppe Monciino, direttore vendite Italia di Caffè Moak – si consolida ulteriormente, grazie ad una visione comune: fare la nostra parte in un processo che vede coinvolti tutti gli attori, dal produttore al consumatore e che mira ad aumentare la consapevolezza verso un consumo sostenibile. Un obiettivo che sta alla base della filosofia Moak, per questo alla ricerca di pregiati monorigine affianchiamo l’attenzione alle persone e alla natura.”


Il progetto Act for Food “Transizione Alimentare” è stato presentato da Carrefour Italia lo scorso settembre a Milano. Una mission di cambiamento globale che Carrefour intende rivolgere ai suoi clienti e non solo. L’obiettivo del programma mondiale è migliorarne l’alimentazione senza che ciò pesi eccessivamente sul loro portafoglio.
“Tutti meritiamo il meglio” è l’impegno di Carrefour Italia. E’ anche lo slogan di una campagna di sensibilizzazione: dare la possibilità a chiunque di mangiare meglio, con gusto e semplicità, dovunque, ogni giorno e ad un prezzo equo. Le azioni di Act for food sono nove e vanno dalla spinta del biologico, alla messa al bando di un centinaio di additivi alimentari controversi, oltre alla riduzione o stop dell’uso di pesticidi per i prodotti agricoli, degli antibiotici, dei mangimi OGM e alla promozione della biodiversità a tavola.