In aumento il pranzo fuori casa. Accanto ai bar tradizionali sempre più “break lunch”.

Verso Coffee

Sempre più persone pranzano fuori casa. Crescono i locali con menu veloci ma legati al territorio.

L’affermazione di nuovi stili di vita generati dalle giornate sempre più frenetiche e dal ridotto tempo libero disponibile, ha inciso fortemente sulla tradizionale abitudine italiana di pranzare a casa propria. La cosiddetta “corsa al tempo” ha, quindi, portato al diffondersi di break lunch veloci e vicini al posto di lavoro. Per questo, accanto ai bar e ristoranti tradizionali, oggi vanno sempre più affermandosi nuovi format, dove alla caffetteria si affianca un menu veloce, con piatti del territorio, servizio e qualità. Obiettivo: unire la dinamicità di un bar o di un fast food al comfort di un ristorante. Occhio, però, a non sottovalutare i bisogni di una clientela sempre più esigente ed attenta che, pur nella velocità del vivere quotidiano, non vuole rinunciare a momenti di piacere.
Se volete, quindi, avviare una nuova attività (che non sia solo una delle tante e solite caffetterie) ecco alcuni spunti che vi aiuteranno nella fase preliminare a nella gestione della parte burocratica ed economica.

Olivia Natural Bistrot

Il settore della somministrazione – spiega Simona Giliberto, commercialista ed economista d’impresa – nel corso degli anni ha subito numerosi cambiamenti. In passato, infatti, se volevi aprire un bar dovevi avere una licenza, un permesso rilasciato dalle autorità competenti che garantiva il rispetto delle norme di concorrenza e regolava, nel numero e nella distanza, l’apertura degli esercizi. Oggi queste limitazioni non esistono più. Dal 2010, infatti, i Comuni non possono più fissare il numero di bar e ristoranti che possono essere aperti nel loro territorio (fatta eccezione per i centri storici delle più importanti città d’arte).

Requisiti per aprire una nuova attività

Gli unici requisiti quindi da possedere per poter avviare l’attività – continua Simona Giliberto – sono di tipo morale e professionale (possesso di titoli idonei ed esperienze pregresse nel settore). Verificata la presenza dei requisiti soggettivi, si dovrà attestare la sussistenza dei requisiti di tipo igienico-sanitario e di adeguatezza dei locali. Una volta risultati tutti soddisfatti, si potrà procedere agli adempimenti burocratici legati all’avvio dell’attività: apertura della partita iva e costituzione della società, sottoscrizione e registrazione del contratto di affitto, iscrizione alla camera di commercio di riferimento, iscrizione all’Inps/Inail, Scia/Dia.

Un ruolo decisivo per l’avviamento ed il successo dell’attività, sarà svolto da una comunicazione efficace sui social e sul mondo digitale. Infine, uno strumento da non sottovalutare è rappresentato dalla ricerca del finanziamento che permetterà lo sviluppo del progetto. Attraverso il ricorso alla finanza agevolata, lo Stato consente ai futuri imprenditori l’accesso a diverse forme di agevolazioni. Come il bando Resto al Sud, rivolto agli imprenditori del Mezzogiorno L’incentivo permette di ottenere fino a 50.000,00 euro per ogni soggetto con una età massima di 45 anni; il 35% a fondo perduto ed il 65% come finanziamento bancario da restituire in otto anni a tasso zero. “Resto al sud” è solo uno degli incentivi a cui poter attingere per realizzare il proprio sogno e rimanere nella propria regione.

Per maggiori info potete scrivere o contattare lo Studio Gilberto.