Moak a Festiwall 2018: il caffè tiene svegli gli artisti nel cantiere a cielo aperto.

Telmo e Miel

Alla quarta edizione di Festiwall, il festival internazionale di street art, il caffè per promuovere arte e territorio.

Si palesa davanti agli occhi di tutti, a volte si intravede da scorci e vicoli. I più attenti ne colgono un messaggio. Altri la bellezza artistica. La street art è forse la forma d’arte contemporanea più democratica e sociale dei nostri tempi, non sempre chiamata ad intervenire solo per rigenerare uno spazio urbano. Ma anche per promuovere nuove espressioni artistiche, che siano alla portata di tutti. Un pò come il caffè: bevanda democratica, che non si nega a nessuno e che storicamente è diventata pretesto per fare o per parlare di arte.

E’ ciò che Moak fa da anni, promuovendo un caffè di qualità e tutto ciò che intorno ad esso fa cultura: letteratura, fotografia, musica e arti visive. Un pulsante che incoraggia l’azienda a sostenere iniziative culturali, ancora più se partono dal territorio. Come quello di FestiWall, il festival internazionale di arte pubblica che per il quarto anno – dal 10 al 16 settembre – trasformerà Ragusa in un cantiere a cielo aperto, i cui protagonisti saranno gli artisti e i alcuni palazzi dell’area nord della città.

Noi siamo andati a trovarli, sotto il sole cocente di un anomalo settembre, da viale Europa a via Archimede fino al viale dei Platani. Tra un sorso e l’altro di caffè insieme agli artisti, abbiamo assistito alla magnifica opera in divenire che fa parlare non solo chi guarda, ma anche i muri su cui viene realizzata.

Gli artisti

TELMO MIEL (Olanda) è un duo olandese nato nel 2012 dall’incontro di Telmo Pieper e Miel Krutzmann. Hanno iniziato a fare murales insieme, unendo i pezzi singoli in un’opera unica. I loro lavori uniscono pittura e spray art, surrealismo e iperrealismo. Con riferimenti al mondo umano e animale, creano creature complesse e scenari fantastici, con positività, umorismo e un tocco di romanticismo.

 

PASTEL (Argentina) è un artista e architetto argentino. La flora, elemento fondante della sua opera, assume un forte carattere simbolico perché messo in relazione con il luogo in cui l’artista dipinge. Un espediente per esplorare differenze socio-politiche, per riflettere sulla natura dell’uomo e dell’ambiente un cui vive. Evidente è anche la relazione con l’architettura, con la prospettiva e con l’ambiente, i suoi dipinti diventano d’ispirazione per i luoghi in cui vengono realizzati.

 

MOHAMED L’GHACHAM (Spagna) classe 1993 è un pittore di Mataró (Barcellona), nato a Tangeri (Marocco). Fonte di ispirazione primaria della sua opera è la realtà che lo circonda, scene di vita quotidiana che immortala con degli scatti rubati e che poi riporta su tela o su muro con una pennellata che ricorda l’Impressionismo e la pittura figurativa contemporanea. La varietà dei suoi riferimenti e la complessità della sua tecnica pittorica lo rendono uno dei più interessanti street artist della sua generazione.

 

HENSE (USA), all’anagrafe Alex Brewer, è considerato uno dei più influenti pittori astratti contemporanei degli Stati Uniti. Nelle sue opere incorporando linea, forma e gesto, crea composizioni monumentali  attraverso cui trasforma drammaticamente gli ambienti e le superfici esistenti e fonde il suo lavoro nel paesaggio. L’uso di forme geometriche, colori non modulati e bordi rigidi si combina perfettamente con la creazione di segni spontanei, organici e linee vertiginose, l’artista sintetizza così la sua ricerca formale per mezzo della combinazione di tecniche apprese attraverso il writing e i graffiti e il linguaggio formale tipico della pittura astratta.

CLEMENS BEHER (Germania) L’artista tedesco ha realizzato per FestiWall due installazioni site specific con condotte di areazione e porte in disuso, trasformate in vere opere d’arte, materiali recuperati all’interno del quartier generale di Festiwall: il Lanificio, ex fabbrica tessile realizzata agli inizi degli anni ’60, che per tutta la settimana ospiterà una fitta agenda di eventi tra concerti, dj set, workshop e talk.

 

ALEX FAKSO (Italia) ha iniziato la sua carriera come fotografo di graffiti e skateboarder nei primi anni ’90. Uno dei suoi progetti più noti è “Heavy Metal”, in cui racconta le emozioni e le situazioni difficili affrontate dai graffitisti che dipingevano sui mezzi pubblici. Le foto autentiche e crude, raccontano le vivide atmosfere e le sensazioni di un mondo parallelo che respira e si muove attraverso le curve più buie della città e che spesso rimane nascosto.
In “Unseen Places” mostra personale pensata per #FestiWall2018, l’artista espone una serie di immagini inedite, realizzate tra il 2013 e oggi, che offrono la possibilità di esplorare luoghi solitamente impossibili da vedere.

Le 6 opere murali di quest’anno si aggiungono ai 16 muri delle scorse edizioni.